La pizza come motore dell’economia
La pizza è un piatto unico tipico della cucina napoletana che, oggi, ha superato le frontiere nazionali e internazionali, diffondendosi ovunque all’interno del mondo. I motivi per cui questa preparazione è molto amata sono diversi, se non altro sicuramente la sua essenziale semplicità – che può essere arricchita, però, con ingredienti e idee innovative – e un gusto unico, specie se la qualità dell’impasto e degli ingredienti è di buona fattura.
L’arte del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, mentre le varie tipologie del prodotto come quella tonda, al taglio, in teglia e così via sono apprezzate dalle persone di tutto il mondo, con declinazioni uniche e peculiari in tutta Italia. Oltre a essere un fattore gastronomico, però, la pizza è anche un motore dell’economia che smuove grandi somme: ogni giorno, tramite i forni da pizzeria Ambrogi ed altri, vengono sfornate circa 8 milioni di pizze, con un giro d’affari di circa 15 miliardi di euro l’anno.
La crescita delle pizzerie: numeri da record
Per inquadrare la pizza come motore dell’economia bisogna muovere da alcune considerazioni, alcune di carattere culturale piuttosto che economico. La pizza è un orgoglio nazionale e incarna totalmente il concetto di Made in Italy tanto sbandierato e apprezzato, addirittura, dalla politica ed è un alimento veloce, saziante apprezzato da grandi e bambini. Secondo le indagini statistiche svolte da CNA Agroalimentare alla sezione per l’artigianato e le PMI, le attività economiche impegnate in produzione e distribuzione della pizza si sono moltiplicate negli ultimi anni. In particolare, Lombardia, Campania e Toscana sono le top tre regioni con un maggior numero di pizzerie aperte, rispettivamente con 5.744, 3.503 e 3.497 locali. Allo stesso modo, nell’ultimo anno sono cresciute anche altre regioni, con Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto che hanno inaugurato più di 500 pizzerie nuove in ogni regione. Numeri importanti che dimostrano la solidità del settore.
Allo stesso modo sono cresciute anche le pizzerie d’asporto, le quali in tutto il Paese hanno segnato un +38%. A guidare il settore è, in controtendenza, la Basilicata. Secondo questi numeri, è stato stimato che ogni anno gli italiani spendo 290 euro a testa per comprare delle pizze. Il riconoscimento UNESCO del 2017 ai pizzaioli napoletani della loro arte come patrimonio dell’umanità è giustificato.
La pizza, leader anche nel settore social
Molto importante per la distribuzione dell’attività di una pizzeria è anche la tendenza e la distribuzione social. Com’è noto, è molto in voga il food porn sui social, una parola che sintetizza alcune contenuti foto e video dove il cibo viene mostrato in una maniera molto social, puntando forte sulle qualità peculiari di ogni preparazione al fine di indurre fame e desiderio di consumare il prodotto nelle persone che li guardano. Secondo una ricerca di Lenstore, fra i 100 cibi più popolari presenti sui social – specificatamente Instagram, TikTok e Google – la pizza è il cibo più diffuso e fotografato. Sul social network di Meta, infatti, si contano più di 59 milioni di hashtag, mentre su TikTok le visualizzazioni complessive per questo argomento sono circa 22 miliardi.
Il motore di ricerca Google, invece, annovera circa 13,6 milioni di ricerche nel mondo relative alla pizza (fra cui 450mila sono in Italia), solitamente in concomitanza con keyword relative a ricette o variazioni particolari sia nell’impasto che negli ingredienti di condimento.
I trend del 2022 per la pizza
Visti questi numeri, vedere la pizza come motore dell’economia è, sostanzialmente, corretto. Per promuovere al meglio i propri prodotti però è sempre fondamentale seguire le ultime tendenze nel settore. Per spiccare sui social in particolare è fondamentale mostrarsi come fautori di prodotti e qualità nuove. Per questo, tantissimi pizzaioli e attività stanno investendo nella ricerca di impasti ad alta digeribilità pur rispettando le regole circa i modi di preparazione degli impasti napoletani.
Allo stesso modo, si fa strada sempre di più nei gusti sulla pizza la ricerca di ricette in grado di reinventare prodotti tradizionali, facendo utilizzo sempre e comunque di prodotti stagionali o accoppiamenti e variazioni innovative in grado di rapire i sensi aumentando le condivisioni e il passaparola.